Nuovi fattori di ranking di Google. La SEO nel 2017 (e oltre).

Da molti anni ormai chi scrive su un blog, cura i contenuti di un sito aziendale, o progetta un sito da capo a piedi, deve fare i conti con la SEO e i nuovi fattori di ranking di Google. Questo perché l’obiettivo che si pongono tutti è scalare i risultati di ricerca di Big G, perché più visibilità sul più noto dei motori di ricerca significa avere maggiori possibilità di attrarre potenziali clienti, ovviamente non si può prescindere dalla credibilità, da costruire gradualmente con un una buona content strategy e una corretta esposizione sui social.

 

Schermo di computer con scritta design

 

Quali sono i nuovi fattori di ranking di Google?

Chiunque si occupa a livello approfondito di questi temi sa bene che la SEO non è mai stata una scienza esatta, la possiamo definire come una specie di rincorsa continua volta a carpire empiricamente i tanti segreti dagli algoritmi che implementa Google di anno in anno. Abbiamo a che fare con una materia mutevole, dove non sempre ciò che era ottimale un anno fa lo è ancora oggi. Alle volte l’arco temporale si accorcia anche a pochi mesi.

Questo perché cambiano rapidamente le abitudini di navigazione degli utenti, la capacità degli algoritmi di “ricostruire” il contesto in cui si trova un contenuto, di carpirne la pertinenza o l’autorevolezza. I parametri sono davvero numerosi, molti non li conosciamo neanche, anche perché Google li custodisce gelosamente – e comprensibilmente- come “segreto industriale”.

Quello che sappiamo è che ci sono stati diversi cambiamenti nei ranking delle keywords e nei posizionamenti dei siti nella SERP già ad inizio anno. Ma andiamo a vedere nello specifico quelli che sono stati i cambiamenti più importanti finora e i nuovi fattori di ranking a cui Google ha deciso di dare maggior peso.

 

Profondità di contenuto

Content is king. Non è un mantra ripetuto solamente dai marketers, ma anche dai SEO specialist. Per BigG un contenuto di qualità non è più un testo di 300 parole, ma è un testo articolato, pertinente con le keywords scelte e con una certa ricchezza semantica. Se sino a qualche anno fa si scriveva per obbedire alle parole chiave e alla loro densità nel testo, oggi viene premiata in primo luogo la rilevanza.

Sulla scorta degli studi di Backlinko, possiamo notare come sia concessa maggiore visibilità ai cosiddetti in-depth content, ovvero contenuti che scavano in profondità in un argomento. Pare infatti che le pagine con un ranking migliore siano quelle che contengano circa 1900 parole.

 

Popolarità e backlink

Un cantante canta sul palco mentre la folla lo applaude. La popolarità è tra i nuovi fattori di ranking di google

Come si misura la popolarità o autorevolezza secondo i fattori di ranking di Google? Semplice: in backlink. Non cambia la loro importanza rispetto al passato, ma è stato perfezionato il loro contributo.

Non bastano link da siti generici per farvi scalare la SERP. Bisogna che provengano da siti già autorevoli e che siano in linea con i temi che trovano spazio nel nostro sito. Ci deve essere, perciò, una coerenza semantica, altrimenti il link vale poco o nulla.

Come fare dunque a fare link building? La risposta è semplice e faticosa allo stesso tempo: creando contenuti di qualità. Un articolo che sia veramente utile e ben scritto per i tuoi potenziali lead ha molte più probabilità di essere condiviso sui social, e magari citato all’interno di un altro sito che si occupa degli stessi topic.

 

Responsive web design

Le ricerche e le navigazioni da desktop potrebbero diventare un ricordo del passato nello spazio di una generazione. Il volume di traffico da device è cresciuto esponenzialmente, a tal punto da sorpassare quello da desktop. Questo a Mountain View lo sanno bene.  L’abbiamo già visto con il lancio di AMP, un progetto open source che ha migliorato la navigazione e la velocità di caricamento dati sui dispositivi mobili, e l’adozione di questo standard da parte di molte testate giornalistiche è stata premiata appunto nelle SERP.

Il responsive web design era già un fattore di ranking di Google nel 2016, ma nel corso del tempo ha incrementato il suo peso. Per questo chi mette on-line un nuovo sito non può più prescindere da un’ottimizzazione che lo renda fruibile in modo piacevole e veloce anche da mobile, con una UX ad hoc per reperire agevolmente i contenuti rilevanti. Il rischio di andare on-line senza responsive web design significa oggi una retrocessione di ranking garantita.

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Query a coda lunga

Una delle evoluzioni apportate dalla linguistica computazionale nel campo nei motori di ricerca è stata quella rendere sempre più aderenti i risultati della SERP con quelli che sono i principi di semantica del linguaggio naturale. Che significa? Praticamente le vecchie ottimizzazioni SEO fatte a suon di moltiplicazioni abnormi delle keyword nei testi è stata sostituita dalla cosidetta “keyword prominence”, cioè l’uso di parole vicine semanticamente alla parola chiave scelta per il testo.

L’adozione di RankBrain da parte di Big G permette ora di valutare le chiavi di ricerca all’interno di una ricerca semantica, che non considera più solo la parola in sé ma ne individua il significato. Sempre RankBrain riesce ad elaborare con maggiore precisione le query a coda lunga che, peraltro, sono quelle che generano più traffico e più conversioni.

Facciamo un esempio: se cercate sul web “dove dormire in hotel a Praga durante Pasqua” non ci sono dubbi che siete interessati a quell’argomento, pertanto il motore di ricerca vi restituirà tutti i risultati che sono stati ottimizzati per questa long trail. Scalare la SERP a cavallo di una long trail è più semplice e inoltre ti permette di avere un traffico qualificato in ingresso.

Certificato di sicurezza

Uno schermo mostra la scritta security e un puntatore. La sicurezza dei dati è un fattore di ranking di google

Secondo SearchMetrics il 45% dei siti con il miglior piazzamento su Google usa il protocollo sicuro HTTPS. Anche Mountain View ha confermato che il protocollo di sicurezza è ormai un fattore di ranking.

A differenza del vetusto protocollo HTTP, il certificato SSL garantisce infatti che tutte le comunicazioni in entrata e in uscita dal sito web siano criptate. L’affidabilità e la sicurezza sono diventate perciò elementi determinanti per scalare la SERP, oltre che per metterti al sicuro da cyber-attacchi.

 

Quali le previsioni per il futuro?

Una sfera di cristallo per predire il futuro poggiata su una base di legno

Se l’obiettivo dei motori di ricerca è quello di restituire dei risultati soddisfacenti alle richieste degli utenti, non è difficile immaginare l’evoluzione che avrà Google, soprattutto nell’implementazione di strumenti di IA e linguaggio naturale.

Perfezionare i risultati di ricerca adattandosi alle query vocali, alle abitudini di navigazione, alla geolocalizzazione sono solo alcuni dei possibili scenari in atto. Oppure creare una sempre maggiore integrazione dell’algoritmo di Google con quelle che sono le nostre attività sui social.

Sappiamo intanto già che tutto ciò che costituisce un ostacolo o un disagio nella navigazione diventerà sempre di più elemento penalizzante secondo i nuovi fattori di ranking di Google. Banner pubblicitari invasivi, un’affiliate marketing selvaggio, testi che disattendono i titoli, anchor text non pertinenti sono tutti elementi che già nel 2017 hanno fatto declassare moltissimi siti.

Quali sono, invece, secondo voi i fattori che potrebbero diventare determinanti in futuro?

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