A cosa destinare la gran parte del budget a disposizione per il marketing?

Tra le risposte possibili alla domanda posta nel titolo ce n’è una che supera ormai le altre per distacco: ai contenuti di valore. A dirlo sono i dati di tutte le ultime rilevazioni sul tema. La creazione di contenuti è diventato negli ultimi anni di gran lunga l’obiettivo principale per chi si occupa professionalmente di strategie di marketing in tutto il mondo.

Dall’ultima ricerca eseguita dall’agenzia internazionale di marketing e comunicazione, Cognito, risulta, ad esempio, che il 61% dei 165 marketing leader intervistati ha indicato il content marketing come l’area in cui sarà investita la parte più cospicua del budget 2018. E ciò è probabilmente diretta conseguenza dell’insoddisfazione che era venua fuori nel sondaggio precedente, in cui solo il 18% degli intervistati si era dichiarato contento della qualità dei contenuti su cui aveva potuto contare.

Come provare ad affrontare il cambiamento

Le relazioni con gli investitori (71%) e gli affari pubblici (69%) sono, a detta degli interpellati, le due attività nelle quali gli investimenti delle aziende rimarranno stabili. Mentre a calare in maniera consistente è la pubblicità tradizionale: ben il 40% dei marketer ha dichiarato di voler limitare le spese in questo ambito.

Questi sviluppi potrebbero avere implicazioni negative per i media tradizionali, dal momento che il volume di contenuti pubblicati o diffusi dai brand andrà inevitabilmente a competere in maniera ancor più importante con i contenuti editoriali tradizionali. L’allontanamento degli investitimenti dall’adv canonico potrebbe insomma accentuare le difficoltà di alcune testate già a rischio.

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