Content marketing: come pianificare la “spontaneità”
Nessun grande obiettivo si raggiunge senza studiare prima un piano. Quale piano è bene utilizzare per il content online con gli utenti che navigano in cerca di info “just in time”? Eccoti alcune dritte.
Come saprai, la comunicazione aziendale ha subito mutamenti radicali negli ultimi anni.
Gli oltre duemila tap al giorno sugli smartphone dei tuoi potenziali clienti rappresentano allo stato attuale un’enorme opportunità per la tua azienda di espandersi a livelli inimmaginabili con l’adv tradizionale, però…
Sì, c’è sempre un però.
Insieme a te, molte altre aziende hanno già individuato la stessa opportunità e questo rende la concorrenza molto agguerrita. Soprattutto in questo l’utilizzo di una buona strategia di content marketing può essere determinante per il tuo successo online (e offline, in termini di vendite). Vediamo esattamente come, esaminando diversi aspetti.
Il tuo target può non essere lo stesso di colui che credi essere un tuo competitor
Prendiamo in esame, in maniera pragmatica, due brand che sembrerebbero vendere lo stesso prodotto: le bottiglie termiche.
I brand che prenderemo brevemente ad esempio sono 24bottles e Lifebottle, entrambe aziende italiane produttrici di bottiglie termiche e legate al tema dell’ecologia.
Di primo acchito, le aziende parrebbero avere lo stesso target di riferimento.
Ma in effetti non è così, e da cosa si capisce? Dalla strategia di comunicazione e, soprattutto, di content marketing totalmente diverse.
24 bottles infatti differenzia immediatamente il proprio target con due parole chiave fondamentali: design ed eleganza, come si legge nel sito:
Il concetto è quello di creare oggetti utili e funzionali che rendano il mondo un luogo più piacevole e meno inquinato. Noi di 24Bottles® crediamo che un buon design possa cambiare le cose in meglio e possa aiutare le persone a migliorare la loro salute.
La parola chiave “design” apre le porte a un target interessato all’immagine oltre che alla qualità, e dunque alla moda, all’impatto estetico dell’accessorio e in senso più generale alla bellezza.
[Foto di 24bottles]
Essere belli, possedere qualcosa di bello: sono valori percepiti in maniera molto forte da una fetta di target ben precisa, che in questo caso si va a intersecare alla parte di target costituita da soggetti sensibili al tema dell’ecologia. Inoltre si nota come i testi sui social siano tradotti in inglese, il che apre la vendita a un pubblico internazionale, aspetto che differenzia ulteriormente le due aziende.
Lifebottle, invece, concentra tutta la sua comunicazione sull’ecologia e sul rispetto del pianeta.
Ecco come lo spiega nel sito:
Life Bottle nasce con un semplice ma ambizioso e soprattutto importante obiettivo, diffondere nelle case di tutti le nostre bottiglie in metallo. Vista la critica situazione in cui versa il nostro pianeta, abbiamo deciso di muoverci nella direzione più ecologica ed environment-friendly.
[Foto di Lifebottle]
Dunque, in poche parole, il target è influenzato dalle parole, non necessariamente dalla tipologia di prodotto.
Il target di 24bottles può e vuole spendere per un oggetto di design pagandolo oltre dieci euro in più rispetto a quello di Lifebottle.
Web content strategy efficace? Parla a cuore aperto, ma preparati sempre prima cosa dire
I brand hanno cominciato a capire l’importanza del dialogo con i propri clienti. E quelli che non lo fanno ancora o usano un tipo di comunicazione aziendale obsoleta, ne stanno già pagando lo scotto.
Ti è mai capitato di dialogare con un distributore automatico di sigarette? Crediamo di no. D’altronde la voce pre-registrata della ‘signorina tabacchi’, per quanto voglia essere sinuosa e naturale, non lascia trasparire nulla che assomigli a un dialogo vero tra esseri umani, ma anzi rischia d’indispettire il potenziale cliente con la sua finta cordialità.
Se il cliente fossi tu, che faresti? Compreresti quel che ti serve e andresti via, totalmente indifferente al punto vendita in cui hai acquistato il prodotto (l’uno vale l’altro insomma) e alla voce pre-registrata che ti ha invitato ad acquistare magari anche il gratta e vinci perché “è il tuo giorno fortunato”.
Molto diverso è invece presumibilmente il tuo rapporto e il tuo grado di fidelizzazione alle attività in cui ti rechi abitualmente: la pasticceria con il titolare che fa il dolce più buono della città, il tuo barbiere/parrucchiere di fiducia che se un taglio ti sta male te lo dice senza problemi, o ancora il tuo bar preferito, tappa fissa di ogni tua pausa quotidiana.
Ecco, sul web il discorso è praticamente analogo, solo che il “bar” è molto più affollato, anzi i bar sono molti ma molti di più.
Cos’è che mi fa apprezzare un luogo, seppur virtuale, e mi spinge a tornarci?
Questa è una delle domande fondamentali che devi porti, e che devi trasmettere al tuo team di comunicazione.
Sicuramente, come accennavamo nei titoli, un plusvalore è quello della, seppur apparente, spontaneità, ossia di quel linguaggio di vendita non aggressivo, non autoreferenziale, ma anzi molto umano ed empatico, che ti renderà credibile e piacevole agli occhi dei tuoi clienti.
Tu però dovrai già aver pianificato tutto, sapendo esattamente cosa dire e quando dirlo, in base ai tuoi obiettivi di business. Ma come si fa?
Come pianificare la “spontaneità” nel content marketing
Trova “le parole” giuste
Cosa accomuna tutte le aziende presenti sul web? Le parole.
Il tone of voice, ossia la personalità che ha il tuo brand nella comunicazione risulta fondamentale per ispirare fiducia, risultare gradevole, spingere il cliente a tornare o ad acquistare.
Immagina sempre la tua azienda come fosse una persona, che personalità avrebbe?
Esattamente come tutti noi, la tua azienda ha le sue preferenze, le sue passioni, ciò che le piace o non le piace… Insomma ha una sua personalità ben definita. Comunicala a tutti!
Questo è un buon modo per iniziare ad attirare il target giusto per il tuo business.
Tieni sempre d’occhio il calendario e informati su ciò che succede intorno al tuo business
Un altro “trucco” per destare interesse è quello di osservare la stagionalità anche nella comunicazione.
I tuoi utenti target faranno sicuramente determinate ricerche in base alle stagioni, e se avrai cura di scrivere sempre contenuti interessanti ti troveranno con facilità su Google e continueranno a seguirti anche dopo.
Oltre a questo è bene essere immersi nel proprio contesto, anche nella comunicazione.
Quando accade qualcosa di rilevante che gira intorno al tuo settore merceologico è sempre bene parlarne e scatenare l’interesse di potenziali clienti.
Tieni sempre d’occhio le news, e creane di tue.
C’è un momento adatto per essere autoreferenziali, ma tanti altri in cui è un danno enorme
Ti piacerebbe avere a che fare con una persona che non fa altro che parlare di sé? Specie se individui con chiarezza che ha il secondo fine di venderti qualcosa?
La risposta è certamente “no”.
Lo stesso, a dispetto di quanto pensano molti imprenditori, vale anche per la tua azienda.
È bene parlare di sé, promuoversi, ma solo quando si ha realmente qualcosa da dire: eventi e progetti importanti, risultati rilevanti raggiunti (per sé e per gli altri), ecc…
Per il resto, una delle parole chiave della tua comunicazione quotidiana deve essere il cosiddetto “Topic N”, ossia quell’argomento che attira l’attenzione perché di pubblico interesse, in cui se fai le cose per bene riesci a ‘celare’ anche il tuo messaggio pubblicitario.